Rifugio Giussani - cima Tofana di Rozes
- AlessandroRuffato
- 2 apr 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Partenza: rifugio A. Dibona 2083m.
Arrivo: rifugio Giussani 2580m - cima Tofana di Rozes 3225m
Dislivello: 500m D+ (fino al Giussani) - 1140m D+ totali
Tempi: 1h30 ' fino al Giussani - 4h fino alla cima della Tofana di Rozes (solo andata)

L'accesso più comodo al rifugio Giussani è sicuramente dal rifugio A. Dibona, in località Valon de Tofana, al quale si arriva comodamente in auto da Cortina. Dal Dibona si risale prima su mulattiera poi su sentiero ghiaioso lungo il Valon, racchiuso tra le rocce della Tofana di Rozes e della Punta Anna. Si prosegue poi per l’evidente traccia segnalata col numero 403.
Raggiungiamo il rifugio dopo circa 1h30' di camminata.
La vista dal rifugio è splendida: è possibile ammirare la conca ampezzana ed alcune delle sue più belle montagne: le Cinque Torri, Averau, Nuvolau, la Croda da Lago e Lastoi de Formin, i monti Antelao e Sorapis.
Dai tavolini esterni del rifugio è ben visibile la croce di vetta della Tofana di Rozes.

Per escursionisti esperti; dal rifugio seguire i bollini blu e rossi superando una zona di massi. Segue un sentiero che taglia un ghiaione ed un canale risalendo ad una zona di rocce attrezzate. Da qui la traccia scompare: si seguono solo i bollini blu ed ometti di roccia attraversando delle terrazze detritiche e facili roccette. Attenzione alle cengie esposte, sempre facilmente suerabili. Si risale una placca inclinata con l'aiuto di quattro fittoni a forma di ferro di cavallo, poi una traccia a serpentina fino all'inizio del crestone NW (targa uscita ferrata Lipella a quota 3027m).

Risalire il crestone NW e poi per serpentine sul versante detritico W si giunge alla croce di vetta (2,30 h circa dal rifugio Giussani).

La visuale a 360° sulla conca Ampezzana e sui principali gruppi montuosi dolomitici ripaga la fatica dell'escursione con i suoi 1150 mt di dislivello.

La discesa segue a ritroso il percorso di salita; è necessario prestare molta attenzione a non smuovere pietre che potrebbero colpire altri escursionisti. Nonostante fosse metà Luglio, abbiamo incontrato un piccolo tratto di nevaio nella parte finale della salita alla cima.
E’ richiesta assenza di vertigini, piede fermo e una buona preparazione fisica.
di Alessandro Ruffato
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